La Madonnina

Autrici del testo: Emma Corno, Rebecca Cantù

La Madonnina, posta sulla guglia maggiore del Duomo di Milano nel 1774, è il cuore e l’anima della città. Quando fu collocata sulla guglia più alta, in una Milano stravolta da pestilenze e guerre, simboleggiava misericordia, protezione e accoglienza sottolineate dalle braccia aperte e dallo sguardo per implorare la benedizione di Dio verso la città.

La statua fu realizzata da Giuseppe Perego il 17 giugno del 1769, sul cui modello di ridotte dimensioni fu ricavato un modello in legno di noce (ancora conservato nel museo del Duomo) che venne poi realizzato in rame sbalzato dorato a mordente dall’orafo Giuseppe Bini.

La Madonnina è alta 4,16 metri per un totale di 108,5 metri della struttura del Duomo; inizialmente nessun edificio milanese poteva essere più alto della Madonnina, fino a quando nel 1954 per la prima volta la Torre Breda la superò.  Quando fu costruito il Pirellone di 127 metri, sul tetto del grattacielo venne posta una copia della statua per omaggiarla; oggi un’altra copia è stata collocata sul tetto della Torre Isozaki.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la statua fu coperta per cinque anni da un panno per ridurne la visibilità che la rendeva un bersaglio facile per i bombardamenti. Fu scoperta solo il 6 maggio 1945 con un rito solenne dal Cardinale Schuster, allora arcivescovo di Milano.

Dalle Cinque Giornate di Milano nel 1848, la Madonnina non è soltanto un simbolo religioso, ma anche un importante segno civico, poiché durante le Cinque Giornate fu alzato il tricolore sulla Madonnina per segnalare l’evacuazione della città da parte delle truppe austriache. Ancora oggi, la bandiera italiana viene issata in giorni importanti per la storia italiana, come il 25 aprile o il 2 giugno.

Alla Madonnina è dedicata la famosa canzone di Giovanni D’Anzi “O mia bela Madunina” scritta nel 1935, in omaggio a questa.

 

 

 

 Bibliografia e sitografia